Parco dell’Etna, tra cultura ed ambiente

È da Bronte, cittadina famosa per i pistacchi, alle pendici del Vulcano poco fuori la città di Catania, che comincia la salita per i sentieri del Parco dell’Etna, che offre ai visitatori una nuova incredibile esperienza a contatto con la natura e l’ambiente circostanti, alla scoperta di vecchie rovine archeologiche, che narrano ancora di antiche culture che hanno dominato le alture del “cono infuocato”, ancora attivo, che i catanesi e non solo, ammirano e temono fin dall’origine dei tempi.

Il sentiero in questione è quello di Lago Gurrida e Sciare di Santa Venera ed è il primo di acheo-trekking presente all’interno del Parco del Vulcano ed in tutta la Regione. Percorso che si inerpica per ben sei chilometri, mostrando tutte le ricchezze della flora selvaggia, che riesce ad insediarsi nonostante il terreno arido e della fauna che ha scelto di vivere lì, ai piedi del cratere.

Tragitto, quindi, a metà strada tra cultura ed ambiente, l’ideale per chi ama stare all’aria aperta e scoprire le tradizioni del luogo.

Da segnalare, anche alternative al trekking, come possono essere le passeggiate tra le querce secolari di Monte Egitto, che si mostrano al pubblico in tutto il loro splendore, affiancate da alberi di Leccio di Roverella, arbusti di terebinto e ginestra, esemplari di  betulla di specie autoctona, biancospino e rosa canina, il pino e il faggio tra le più caratteristiche della zona etnea.

Da non perdere, la visita alle cavità vulcaniche del XVII Secolo e ai canali lavici. Percorsi, certamente meno “turistici” ed adatti, a prima vista, solo ad escursioni esperti, ma da fare assolutamente perché riempiono gli occhi e l’anima.

In cima al Vulcano, ci si sente così piccoli al cospetto di tale potenza naturale, ma anche talmente liberi, perché, in fondo, le nuvole sono ad un  passo.

 

Written by: scavestrao898