Dai combustibili fossili alle fonti di energia rinnovabili

Anche il mondo dell’economia sta scoprendo le fonti di energia pulita

Che prima o poi i combustibili fossili dovessero terminare era cosa nota da tempo, ma è altrettanto noto che se vogliamo fermare il cambiamento climatico in atto dobbiamo invertire la rotta sui metodi per creare energia elettrica e per muoverci.

Non dobbiamo aspettare che risorse come petrolio e carbone scarseggino per trovare strade alternative, bisogna farlo prima per un motivo ancor più grave, cioè che dobbiamo forzatamente diminuire l’emissione di CO2 nell’atmosfera, per salvare il nostro pianeta dal surriscaldamento globale.

La transazione energetica verso fonti rinnovabili

In buona parte del mondo questo processo è già iniziato, sia con l’introduzione di veicoli elettrici ibridi o full electric, sia con l’avviamento di una transizione energetica verso l’uso di fonti rinnovabili, come l’energia solare, gli impianti geotermici, un maggior sfruttamento dell’energia idroelettrica, ma soprattutto con quello che sembra essere il nuovo campo su cui tutti puntano: l’energia eolica.

Infatti l’energia prodotta dal vento è sfruttabile un po’ dappertutto, in mare aperto con i grandi impianti off shore per produzione di energia a livello industriale (GigaWatt) da immettere in rete, in pianure o altopiani ventosi con i parchi eolici, ma anche in zone residenziali o industriali con singoli impianti di mini eolico destinati a produrre energia da sfruttare in loco.

In particolar modo è di recente introduzione l’uso dei più comodi generatori con mini eolico ad asse verticale, capaci di generare energia in un contesto urbano con un duplice scopo, cioè quello di produrre energia elettrica arredando con eleganza l’ambiente circostante.

Come dicevamo, l’uso di fonti di energia rinnovabile è ormai diventato la scommessa del futuro, tanto che in ben 27 paesi dell’Unione Europea si ha un maggior produzione proprio da fonti pulite rispetto ai combustibili fossili, con un picco raggiunto nel primo semestre del 2020 del 40% della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Ai combustibili fossili è rimasto solo il 34% del totale prodotto, sintomo che la tendenza è ormai invertita.

La maggior quota in diminuzione sembra essere quella dedicata all’energia prodotta tramite centrali a carbone, con una diminuzione così netta da lasciare a questo combustibile fossile solo il 12% del mercato, con una forte calo dovuto soprattutto alla nuova politica tedesca.

Infatti la Germania, da sempre regina del carbone avendo i giacimenti in casa, ha deciso di seguire una politica più green, abbandonando progressivamente le inquinanti centrali a carbone ma anche con un piano di spegnimento delle centrali nucleari.

Secondo il Sole24ore nel 2020 l’incremento di energia prodotta nel mondo nel 2020 è stato per il 90% apportato tramite fonti rinnovabili, il che significa che tutto il pianeta sta incentivando nuove soluzioni, ma soprattutto i grandi paesi industriali hanno finalmente invertito la rotta.

Anche in Italia si è avuto un calo del 25% circa sulla produzione di energia con l’suo del carbone, e si è avuto un incremento di produzione di energia solare ed energia eolica rispettivamente del 12% e del 16%, ma si può ovviamente fare molto di più, soprattutto se pensiamo che paesi come Danimarca e Irlanda hanno abbondantemente superato il 40% di energia prodotta con solare ed eolico.

D’altronde, una volta chi combatteva per lo sviluppo di queste nuove tecnologie pulite era tacciato di essere troppo ambientalista, oggi è visto come un moderno e lungimirante uomo d’industria, ma è anche vero che solo gli stolti non cambiano idea.

Nuovi investimenti sull’eolico

Infatti, è notizia recente che anche la società Scorpio Bulkers, monegasca ma diretta da Emanuele Lauro, ha deciso di diversificare il proprio core business, fino ad oggi principalmente dedicato al trasporto di carbone via nave, per investire parecchi milioni di euro in navi per l’installazione di turbine eoliche off shore.

Diversificare gli investimenti puntando anche alle energie rinnovabili ed in particolare sull’eolico è un buon modo per mantenere un certo status nel mondo economico, in quanto la strada del carbone è ormai segnata e seguire il cambiamento è diventato imprescindibile.

Le installazioni off shore sono sempre più diffuse, con esempi di grandi impianti in Gran Bretagna ed i sogni di Boris Johnson di alimentare le case britanniche con energia pulita, oppure i generatori off shore nel mar baltico dovuti in parte ad un accordo tra paesi europei, oppure in Italia, a largo delle coste siciliane o emiliane, con progetti di impianti offshore da centinaia di Mw.

Energia elettrica e mobilità

Per diminuire l’impatto delle emissioni di CO2 un altro versante su cui si combatte da tempo è quello di cambiare il modo in cui ci spostiamo, cercando di ridurre sempre di più l’uso di mezzi di locomozione a benzina o diesel, per puntare quindi su auto, camion, navi ad energia elettrica.

Per fare qualche esempio, Londra ha annunciato che entro il 2030 bandirà dalla circolazione le auto a benzina e diesel, ed il 2030 non è mica poi così lontano.
La rivoluzione verde è iniziata in Gran Bretagna ormai da tempo, con l’installazione ad esempio di parchi eolici off-shore in grado di erogare una potenza di circa 10 GW, e con l’intenzione di quadruplicare la produzione.

Un altro piccolo esempio di come la mobilità stia cambiando è data dallo storico tour “Maid of the Mist” che si svolge giornalmente sotto alle cascate del Niagara, dove i classici batteili a combustibile sono stati sostituiti da nuove imbarcazioni elettriche ad emissioni zero, con batterie da 316 Kwh ricaricabili in 10 minuti, praticamente durante le soste a terra.

Insomma, il mondo si sta letteralmente muovendo verso un modo di vivere e produrre decisamente più green.

Written by: scavestrao898